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Dopo l'eleganza,la tamarranza

Nel post precedente ho trattato il momento, a me molto caro, della scelta dei capi prima di giungere alla cassa e l'ispirazione di cui mi avvalgo.


Oggi invece condivido con voi un altro momento che mi si ripresenta, fortunatamente con una bassa frequenza: quello della tamarranza.

Ve li ricordate i tamarri? Se non siete coevi, sapete chi sono?

A cavallo tra gli anni '90 e 2000 il fenomeno della tamarranza, altrimenti nota come borazzitudine, burinaggine, maraglianza, vedeva coinvolte migliaia, per non dire milioni, di persone in tutto il mondo. Il tamarro era quel l'essere che coltivava la grezzaggine imitante il lusso o (ahi ahi) davvero lussuosa in ogni aspetto della vita. I tamarri indossavano capi con grandi scritte, acconciature e tagli improbabili con gel, lacca e orpelli vistosi. Portavano gioielli appariscenti, animalier e fluo, spesso braghini, jeans con applicazioni, possibilmente strass e strappati, o minigonne vertiginose con tacchi alti e unghie-artiglio variopinte (The Nanny, La Tata, incarnava alla perfezione la fattispecie).

Le declinazioni locali prevedevano i più svariegati orpelli a seconda della collocazione geografica.

La specie non si è del tutto estinta, ma il fenomeno è molto calmierato.

Il tamarro, per quanto orrendo agli occhi dei comuni mortali, poteva comunque suscitare curiosità è una certa simpatia, quasi naïveté.


Ebbene, come tutti gli adolescenti di quell'epoca, in alcune fasi di sperimentazione dello stile, potrei esserci passata anche io, quantomeno in una forma soft.


Pertanto, ancora oggi, in alcuni sporadici momenti, la piccola tamarrina che è stata in me reclama attenzione e desidera ardentemente emergere con qualche acquisto trash.

Negli ultimi anni si è trattato per lo più di qualche maglioncino acrilico o maglietta con disegni di animali, acquistati con la scusa che li avrei indossati in casa.

Tuttavia c'è un altro oggettino che d'estate richiama quasi ogni anno la mia attenzione: lo smalto brillantinoso/glitterato.

Il glitter è il regno dei bambini... e dei tamarri.

Pertanto, quasi ogni anno, nel mio nail kit compare un qualche sbarluccichino. Questi smalti si rivelano quasi sempre super resistenti e difficilissimi da rimuovere. Li applico quasi esclusivamente sui piedi quando vado al mare o in piscina. Adoro vedere i loro riflessi nell'acqua e distinguerli nella sabbia durante le passeggiate sul bagnasciuga.


Ecco, mi sono confessata.

E voi? Avete anche voi il vostro momento tamarranza o lo avete superato/ saltato completamente?


Fatemelo sapere nei commenti!

Ancora buona estate e buon Ferragosto Ondine 🌊!

La vostra,


Carolina



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